L'architettura high-tech

Piano interpreta l'architettura come "l'arte di dare rifugio alle attività umane (...), l'arte di costruire la città e i suoi spazi, come le strade, le piazze, i ponti, i parchi. E all'interno della città, i luoghi di incontro, quei luoghi di ritrovo che danno alla città la sua funzione sociale e culturale. Ma naturalmente, non è tutto. Perché l'architettura è anche una visione del mondo. L'architettura non può che essere umanistica, perché la città con i suoi edifici è un modo di vedere, costruire e cambiare il mondo." 

 

 

Lo stile della tecnologia

La tecnologia avanzata caratterizza buona parte degli strumenti e dei macchinari a nostra disposizione, ma anche alcuni tipi di edifici, facenti parte dell'architettura high-tech, nata e sviluppatasi in Inghilterra sul finire degli anni Sessanta per opera di Norman Foster e Richard Rogers. Uno degli edifici high-tech più noti è il Centro Georges Pompidou a Parigi

 

Vivere nell'era della tecnologia avanzata

 

 

 

Nell'arco della giornata molto spesso usiamo oggetti, strumenti o macchine caratterizzati da tecnologie avanzate. Dai computer più aggiornati ai telefoni cellulari con molteplici funzioni, dai lettori audio e video alle apparecchiature per diagnosi e terapie mediche: a partire dalla fine del 20° secolo gli apparecchi high-tech (abbreviazione dall'inglese high-technology "alta tecnologia"), sfruttando tecnologie avanzate, sono diventati oggetti di uso comune. Ma in origine l'espressione high-tech era stata coniata per individuare una tendenza dell'architettura contemporanea che aveva iniziato a svilupparsi alla fine degli anni Sessanta, specialmente in Gran Bretagna.

 

 

 

RENZO PIANO E RICHARD ROGERS

 

 

Architettura high-tech

 

Sul finire degli anni Sessanta un gruppo di giovani architetti inglesi iniziò a realizzare edifici caratterizzati da strutture in acciaio visibili all'esterno, impianti non più celati ma esibiti in facciata, rivestimenti trasparenti, ampi spazi interni: tutte caratteristiche che si sarebbero poi sviluppate negli anni Settanta, definendo la cosiddetta architettura high-tech.

Modelli di questa nuova architettura erano le grandi opere ingegneristiche dell'Ottocento, come la Torre Eiffel di Parigi e il Crystal palace di Londra, ma anche i progetti utopici del gruppo inglese Archigram, che esaltava i temi della tecnologia e della produzione industriale. L'architettura high-tech ha dato le migliori prove nei tipi di edifici industriali, aeroporti, stazioni, complessi sportivi, centri commerciali, dove è possibile la sperimentazione tecnologica di nuovi materiali per ridurre, per esempio, il consumo di energie non rinnovabili attraverso il controllo dell'isolamento e della ventilazione: gli edifici funzionano come macchine, con prestazioni controllate da sistemi computerizzati.

 

Norman Foster, padre dell'architettura tecnologica

 

 A metà degli anni Sessanta si forma in Inghilterra il gruppo di progettazione Team 4, imperniato sugli architetti inglesi Richard Rogers e Norman Foster. Nel 1966-67 il Team 4 realizza la fabbrica Reliance controls a Swindon, primo edificio propriamente high-tech, caratterizzato dalla ripetizione modulare della struttura metallica all'esterno, tinteggiata di bianco e con le caratteristiche controventature diagonali. Dopo aver sciolto il Team 4, Foster continua la carriera di architetto progettando gli uffici Willis, Faber & Dumas a Ipswich (1973-74), dove emergono i richiami all'architettura minimalista e trasparente di Ludwig Mies van der Rohe: l'edificio, dall'andamento sinuoso, è ricoperto per tutta la sua altezza da pannelli di vetro, appositamente studiati anche per ridurre i consumi energetici.

 

 Negli ultimi due decenni del Novecento Foster realizza edifici in diverse parti del mondo, tra i quali spicca la sede della Hongkong & Shanghai Bank a Hongkong (1979-86), grattacielo dalla poderosa struttura portante metallica con un alto atrio interno su cui si affacciano gli uffici.

Centre Georges Pompidou

Un simbolo dell'high-tech: il Centro Georges Pompidou a Parigi

 

L'edificio che più di altri esprime le caratteristiche dell'high-tech è il Centro Georges Pompidou, noto anche come Beaubourg. Progettata e realizzata tra il 1971 e il 1977 da Rogers e dall'italiano Renzo Piano, questa struttura avveniristica sorge nel cuore di Parigi e all'epoca della costruzione provocò vivaci polemiche, come era già successo nel 1889 per la Torre Eiffel. Questo edificio-macchina, somigliante a un'astronave, in primo luogo esprime la ricerca di funzionalità: non è, infatti, un museo tradizionale ma un centro per l'informazione, per l'arte e per il divertimento, caratterizzato dalla libertà degli spazi interni, adattabili ai diversi eventi.

 

 

Proprio per liberare lo spazio interno, gli impianti e i percorsi (scale, passerelle) sono stati abilmente collocati all'esterno, creando allo stesso tempo vedute panoramiche della città e un'immagine originalissima dell'edificio, simboleggiata dalla scala mobile 'appesa' alla struttura esterna e protetta da volte trasparenti.