Quartiere figlio del boom economico, nato per le famiglie degli operai della Fiat, Borgo Vittoria è stato investito poi dall’immigrazione straniera. Oggi tra casi di micro criminalità e poca integrazione è un quartiere che soffre. Al centro del progetto c’è la scuola Cofasso. A riattivare lo spazio è stato il neo Parco senza nome. Un’area diventata polo di aggregazione grazie a piccoli interventi concordati con i residenti. Si tratta di percorsi ciclabili e della trasformazione di un parcheggio in area verde con orti coltivati dai ragazzi. Qui fondamentale è stato l’aiuto dell’associazione Plinto, un gruppo di giovani architetti, la cooperativa sociale Agridea e il parroco Don Angelo Zucchi direttore della scuola Cofasso. Il Parco senza nome è diventato uno spazio di scambio, sul muro si fanno esperimenti di street art.
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